Si è spenta domenica 10 aprile la medievalista Chiara Frugoni, 82 anni, che raccontò come pochi altri in Italia quel periodo storico concentrandosi nelle abitudini e nella vita quotidiana. Il suo ultimo volume scritto pochi mesi fa era Donne medievali. Sole, indomite, avventurose (Il Mulino), cercando di gettare luce su una figura che nel periodo medievale era sempre in ombra, subalterna e non istruita (tranne alcune eccezioni come Matilde di Canossa).
Pisana, ha studiato alla Normale di Pisa specializzandosi nel Medioevo e nella Storia della Chiesa. Ha poi insegnato in diverse università, tra cui Parigi, Pisa e Roma. I suoi saggi sono stati tradotti nelle principali lingue europee oltre che giapponese e coreano. In tutto il mondo accademico fu la medievalista più apprezzata assieme ad Alessandro Barbero, grazie alle sue capacità comunicative anche con pubblici molto eterogenei ed ampi. Il saggio più importante, firmato con Barbero, è Medioevo: storia di voci, racconto di immagini pubblicato nel 1999 da Laterza oltre al Dizionario del Medioevo (2001).
Fu anche massima esperta di Francesco d’Assisi dedicandoci parte della sua ricerca confluita poi in diversi libri, tra cui Quale Francesco? (2015, Einaudi). Tra le sue opere: Medioevo sul naso. Occhiali, bottoni e altre invenzioni medievali (Laterza, ultima rist. 2014), per Einaudi Senza misericordia (con S. Facchinetti, 2016), per il Mulino Vivere nel Medioevo. Uomini, donne e soprattutto bambini (2017) e Uomini e animali nel Medioevo. Storie feroci e fantastiche (2018), Paradiso vista inferno (2019). Durante il lockdown pubblicò il libro Paure medievali. Epidemie, prodigi, fine del tempo (il Mulino).
È stata presidente e fondatrice dell’associazione Amici della Biblioteca Universitaria di Pisa, nata con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla chiusura della biblioteca (sotto il controllo del ministero della Cultura) e spronandone la riapertura in locali più adatti