Dopo che in America si è affermata la tendenza della cancel culture, ovvero la tendenza a cancellare definitivamente qualsiasi opera o a boicottare un dato personaggio riguardo ad alcune sue posizioni, alcuni docenti hanno deciso di riunirsi per dare vita ad un confronto per e con gli studenti sul tema.
Il fenomeno, nato su Twitter nel 2017 su Black Twitter (comunità per lo più afro-americana di utenti iscritti al social dei cinguettii), si può sintetizzare come una sorta di ostracismo nei confronti di qualcuno oggetto di proteste con la naturale conseguenza di essere tagliato fuori da cerchie sociali o professionali.
Partendo da qui giovedì 21 ottobre, alle ore 15, si terrà il convegno “Si può cancellare la cultura?” presso l’auditorium del S. Chiara Lab dell’Università degli Studi di Siena. L’evento è organizzato in collaborazione con il DISPOC, la redazione di Culture Globalist e il S. Chiara Lab (che ospiterà l’evento). Il dibattito vedrà la partecipazione di importanti accademici e studiosi italiani: Marcello Flores, Tiziano Bonini, Maurizio Bettini, Alessandro Innocenti, Maurizio Boldrini e Alessandra Viviani e vedrà la presenza degli studenti dell’ateneo senese.
La redazione di Culture Globalist, oltre a essere co-organizzatrice dell’evento, preparerà il terreno con articoli e interviste nei giorni immediatamente precedenti l’iniziativa