Semplicemente sublime. Potrebbe essere riassunta con queste parole l’esecuzione dell’opera “La forza del destino” di Giuseppe Verdi, diretta da Riccardo Chailly e con la regia di Leo Muscato, che ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala nella serata di ieri, 7 dicembre.
L’opera, divisa in 4 parti, ha preso il via dopo la consueta esecuzione dell’inno di Mameli. Ad assistere a questo capolavoro di uno dei maggiori compositori di ogni tempo, c’erano, tra gli altri, la senatrice a vita Liliana Segre, il sindaco del capoluogo lombardo Giuseppe Sala, il Presidente del Senato Ignazio La Russa, il ministro della Cultura Alessandro Giuli e il governatore della Lombardia Attilio Fontana, l’etoile di fama mondiale Roberto Bolle e l’altista oro olimpico alle Olimpiadi di Tokyo 2020 Gianmarco Tamberi.
Tuttavia, mentre dentro al teatro si stava svolgendo uno spettacolo unico, inimitabile e con il concetto di pace in tutte le sue sfaccettature al centro, non sono mancate (come preannunciato da giorni) le proteste all’esterno della struttura, come la manifestazione, indetta da centri sociali, sindacati di base e manifestanti pro Palestina contro la guerra e il ddl sicurezza.
Inoltre, si è svolta anche una manifestazione della comunità ucraina e dell’associazione Piano Atlantico contro l’aggressione russa dell’Ucraina e la presenza nel cast di Anna Netrebko, protagonista de La Forza del Destino nel ruolo di Dona Leonora, considerata da loro una “sostenitrice di Putin”, quindi una nemica da sconfiggere.
Del significato profondo del capolavoro composto da Giuseppe Verdi ha parlato il sovrintendente del Teatro alla Scala, Dominique Meyer, che ha sottolineato: “La Forza del Destino parla di guerra, dell’idea di vendicarsi. Noi pensiamo sempre che l’umanità stia facendo dei progressi ma alla fine l’opera di Verdi racconta una storia di tutti i tempi, anche del nostro”, ha concluso Meyer.
Al termine dello spettacolo, il regista dell’opera, Leo Muscato, ha tuonato speranzoso: “Quanto sarebbe bello se il teatro potesse davvero contribuire a far cessare le guerre ma non abbiamo questo potere. Speriamo almeno di avere instillato nei cuori e nelle menti delle persone un pensiero di pace”, ha concluso il regista nato e cresciuto a Martina Franca.
Dopo quasi 4 ore di spettacolo puro (l’evento è iniziato alle 18:00 e trasmesso in diretta televisiva su Rai 1 a partire dalle 17:45) sono stati innumerevoli e scroscianti gli applausi (che sono durati ben 12 minuti, 60 secondi in meno rispetto alla Prima della Scala dell’anno scorso), i fiori che volavano giù dal palco e anche l’emozione per tutti gli artisti che hanno contribuito a rendere così speciale e “calda” una serata gelida e quasi invernale come quella di ieri nel capoluogo lombardo.
Insomma, “La forza del destino” è stata eseguita magistralmente e la speranza per il prossimo anno è che l’evento si svolga senza contestazioni violente nelle vicinanze, affinchè l’attenzione sia rivolta solamente sull’opera, che è una delle forme culturali più preziose del mondo e che va goduta a pieno in ogni occasione.