Sono passato ormai otto anni e finalmente il Corridoio Vasariano degli Uffizi di Firenze si prepara a riaprire le sue porte al pubblico. Reso per la prima volta accessibile al pubblico generale, i visitatori di tutto il mondo potranno godervi una passeggiata panoramica sopra il centro di Firenze. Riaprirà, il 21 dicembre a seguito della chiusura dal 2016 per consentire la realizzazione di necessari interventi di adeguamento alle più recenti norme sulla sicurezza.
Più che un viaggio, sarà un vero e proprio salto indietro nel tempo di quasi mezzo millennio, quando il Corridoio fu creato. Lungo 760 metri, collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti attraversando Ponte Vecchio e regalando viste uniche su Firenze. Nato con una funzione pratica e strategica — permettere ai Medici di spostarsi tra le loro residenze in totale sicurezza — è diventato nel tempo una galleria d’arte tra le più affascinanti del mondo.
Il progetto di consolidamento e recupero è stato realizzato da Uffizi e Soprintendenza nel 2022 dopo 18 mesi di studi e ricerche coinvolgendo decine di specialisti e culminando in un programma dettagliato di oltre mille pagine. Con un costo complessivo di circa 11 milioni di euro, grazie anche alla donazione di un milione di dollari da Skip Avansino nel 2023, i lavori hanno incluso nuove uscite di sicurezza, miglioramenti strutturali antisismici e il restauro degli interni (intonaci, pavimenti, illuminazione LED). Questo garantisce accessibilità per disabili, sistemi igienici moderni e videosorveglianza, rappresentando un intervento significativo dopo il restauro degli anni Novanta.
Il direttore Simone Verde la riapertura del Corridoio Vasariano al pubblico entro la fine del 2024, è volta a mantenere l’impegno preso con i cittadini poichè questo evento rappresenta un momento strategico per il Complesso degli Uffizi, consentendo di ricucire l’unitarietà storica e collezionistica del sito e offrendo ai visitatori, a partire dal 21 dicembre, la possibilità di attraversare l’Arno e ammirare la vastità e la ricchezza della cittadella medicea delle arti e del potere. L’apertura si inserisce in un ampio progetto di riqualificazione museale che coinvolge anche Boboli e Palazzo Pitti.