di Alessia de Antoniis
Cocktail party esclusivo per il lancio del film PAPmusic – Animation for fashion alla 81ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, in uscita al cinema dal 26 settembre.
Una commedia romantica e musicale animata; un lavoro durato più di 10 anni, con oltre 50 personaggi, centinaia di comparse, ricerca di look stravaganti ispirati ai colori e al mood della Pop Art. Inoltre alcuni dei più iconici centri urbani italiani da Roma, alle antiche rovine di Pompei, al Duomo di Milano fino al romantico Ponte dei Sospiri di Venezia sono stati ricreati in maniera spettacolare e con un’attenzione ai dettagli unica.
Con PAPmusic, Not Just Music, casa di produzione indipendente e autonoma, firma il suo primo lungometraggio di animazione 3D in full CGI PAPmusic – Animation for Fashion scritto e diretto dalla cantautrice e artista che infiamma le giovani generazioni sui social LeiKiè, in uscita al cinema dal 26 settembre. PAPmusic – Animation for Fashion offre uno sguardo ironico e affascinante sulle dinamiche di una giovane azienda di moda, aprendo una finestra unica sul vibrante mondo della moda milanese. È proprio a Milano, capitale della moda italiana, che prende vita l’originale storia della casa di moda PAPmusic il cui nome trae origine dall’abbreviazione comunemente utilizzata nel mondo della moda, P-A-P, che sta per prêt-à-porter.
A prestare la voce ai protagonisti del film ci sono alcuni tra i talent più celebri del panorama artistico italiano, tra questi Luca Ward (doppiatore di Il Gladiatore, James Bond), Rudy Zerbi (talent scout, produttore discografico, DJ e conduttore TV), Marco Mazzoli (attore, conduttore radiofonico e televisivo noto per Lo Zoo di 105), LeiKiè, anche regista del film, Jake La Furia (rapper del gruppo Club Dogo e giudice di X Factor) e Tamara Donà (attrice e conduttrice televisiva).
A Venezia abbiamo incontrato Leikié, ideatrice e regista dell’innovativo progetto.
Come nasce PAPMusic e a quale pubblico si rivolge?
PAPmusic – Animation for Fashion nasce da un’esigenza artistica sorta spontaneamente, dopo aver realizzato un videomusicale animato in 2D di una mia canzone dal titolo “Baciami Ba…”. Il brano è tipico del teatro canzone, in cui, di fatto, musica e narrazione si amalgamano in una unica forma espressiva. I protagonisti del video sono due simpatici innamorati sui quali sono state create molte scenette con diverse grafiche accattivanti. Dopo avere terminato il video clip, mi sono resa conto che si stava creando un dialogo tra Musica, Narrazione ed Estetica ed ho ideato un progetto multimediale, un incontro tra l’arte dell’Animazione, della Musica, della Grafica e della Moda. In questo modo è nato PAPmusic – Animation for Fashion -. La musica è stata quindi la prima fonte di ispirazione del film ed ha mantenuto sempre un ruolo primario costante. In questo progetto, l’animazione diventa il ponte tra il mondo musicale, grafico e quello della moda, fondendoli in un unico linguaggio visivo. PAPmusic si rivolge a tutti ed è un invito a sorridere, giocare, divertirsi, amare, escogitare soluzioni e ad affrontare gli obiettivi e gli ostacoli della vita con positività. È un invito ad entrare in un mondo visionario buffo e divertente che nutre con gioia, colori e musica, l’anima bambina che c’è in ognuno di noi e se c’è chi, quell’anima bambina non la riesce a trovare, potrebbe essere un’idea andare a cercarla in PAPmusic.
Nei titoli di testa si legge: Not Just Music – casa di produzione indipendente e autonoma. Per essere una casa indipendente e autonoma, Venezia e l’uscita in sala, sono un progetto economicamente impegnativo. Una scelta coraggiosa…
È stata proprio l’originalità di questo progetto che è unico al mondo a convincerci. Si tratta infatti di un connubio tra Moda, Design, Musica, Patrimonio Artistico italiano e tanta comicità. Una sfida che abbiamo raccolto poiché contagiati da questa essenza creativa in cui vediamo mille potenzialità anche in campo multimediale. Per questo ci siamo lanciati in quest’avventura che, a sua volta, ha coinvolto e contagiato altre realtà, oltre la nostra.
Qual è la mission della casa di produzione Not Just Music?
La nostra mission è quella di proseguire in questa direzione producendo contenuti audio-video che abbiano connessioni con la vita reale e che facciano al tempo stesso divertire. Una positività che faccia crescere e coinvolgere chi si lascia contaminare dal mondo PAP.
Nel film d’animazione c’è una frase: “Se tutti diventiamo matti, poi, tutti sembreremo normali”. Perché ha deciso di rappresentare il mondo delle aziende di moda portando sullo schermo l’egocentrismo, il narcisismo, l’incapacità di fare squadra di un mondo che fa di tutto per apparire migliore e, se vogliamo, anche l’inettitudine di certi improvvisati?
La frase “Se tutti diventiamo matti, poi, tutti sembreremo normali”, intende spronare a non rimanere negli schemi dei luoghi comuni, uniformandosi agli latri, bensì ad ascoltare la propria anima e a liberare la propria follia creativa per un benessere interiore e, conseguentemente della collettività.
Il film è una commedia che, in primis, narra della commedia della vita stessa. Nessun settore, neppure quello della moda, è esente dall’egocentrismo dell’essere umano e dai suoi punti deboli, goffaggini o inettitudini. Ma, proprio grazie all’ammissione di questi, l’uomo ha la possibilità di comprendere meglio se stesso e di scoprire le proprie virtù e il grande potenziale insito in lui. Con un gioco di contrasti e comicità, nel film metto a nudo i personaggi con i loro punti deboli e forti alla ricerca di un equilibrio che di fatto è dentro ognuno di noi, anche se spesso ci risulta invisibile.
Inoltre, nel film, ho cercato di raccontare quanto importante sia il gioco di squadra nella stessa maniera in cui spesso si palesa nella vita. Tendenzialmente, questo valore non lo si coglie immediatamente a causa dei limiti umani e strutturali, ma quando lo si comprende, si scopre che è un motore con infinite risorse.
A chi sono ispirati personaggi e situazioni? O mettiamo la scritta “riferimenti a nomi e cose sono puramente casuali”?
Dietro la commedia PAPmusic e alla sua ironia, si cela una narrativa didattica che racconta i processi lavorativi aziendali che io stessa ho sperimentato nel mondo della moda, ma, onestamente, non mi sembrava il caso di riportarli in una forma puramente documentaristica.
Personalmente mi sarei annoiata. Pertanto, esorcizzando il mondo della moda e liberando la follia creativa, in qualità di teatrante, mi sono divertita a partorire in maniera comica e irriverente tutti i personaggi del mondo lavorativo, non solo del fashion, per strappare una sana risata. Nonostante la comedy e l’ironia talvolta dissacrante, credo di avere comunque illustrato il grosso lavoro che vi è dietro un capo di abbigliamento.
Qual è il media dove, dopo la sala, intendete diffondere Papmusic? Nasce principalmente per quale piattaforma?
Inizialmente pensavamo che PAPmusic potesse essere un format perfetto per una serie tv, ma per poterlo diventare, avrebbe dovuto ridurre notevolmente il numero di complessità tecniche come ad esempio: il numero di asset – personaggi, oggettistica, monumenti -, simulazioni di abiti, capelli, e così via, almeno del 70%. Non solo per questo motivo, hanno ritenuto PAPmusic valido per il cinema. Infatti, il pubblico del web è più propenso ad accogliere dei film con un format multimediale in cui musica, moda, design, architettura e narrativa si incontrano con ritmo incalzante e repentini colpi di scena.
Sarà comunque il pubblico ad indicarci la strada. Certamente abbiamo l’obiettivo di arrivare al maggior numero di persone possibile perché crediamo nel messaggio positivo che il film porta con sé. Siamo convinti che sia importante, in un periodo in cui tutto sta diventando omogeneo, rilanciare il pensiero che la diversità è creativa e che ognuno di noi è diverso e che quindi può rendere, con la propria creatività, questo mondo un luogo più ricco.
Sembra un esperimento: quale mercato state esplorando?
Tutto ciò che è nuovo è un esperimento. Abbiamo girato molte fiere del cinema. Molti addetti ai lavori si lamentavano che non vi sono nuove idee, altri chiedevano il copia e incolla di altri film. A ognuno il proprio. C’è chi investe nel copiare chi ha avuto successo, c’è chi investe nell’ascoltare dentro di sé per far nascere nuove idee, sia che esse piacciano o non piaccia ad altri. Dai molteplici incontri avuti, abbiamo recepito un forte interesse su più mercati poiché attratti dal connubio tra Moda, Musica, Design, Animazione e Patrimonio Artistico Italiano.
LeiKiè è un personaggio seguito sui social. Come nasce?
LeiKiè nasce quasi per gioco… Il suo nome d’arte LeiKiè prende spunto da un quesito ironico e introspettivo: “lei chi è?”. Una domanda che ogni essere umano può o dovrebbe porre a sé stesso. Ha creato una satira al femminile bizzarra e con un velato sottotesto. Ha scelto di non apparire col suo volto ma di interpretare personaggi nei quali ognuno di noi si può specchiare e ritrovare. Avendo nel suo DNA il teatro, LeiKiè ha intrecciato la musica e la narrazione in modo unico e coinvolgente. Le sue opere, caratterizzate da strutture asimmetriche e ritmi emozionali, riflettono una visione artistica distintiva che cattura l’immaginazione del pubblico. Molte sue canzoni hanno un non-sense con contenuto e ha sempre messo la musica al servizio del testo entrando in pieno nel genere musicale del Teatro Canzone.
Chi è la donna dietro LeiKié? Da dove arriva? Che storia ha? Cosa c’è di lei dentro LeiKiè?
La donna che è dietro LeiKiè è una artista italiana eclettica, poliedrica, cantautrice, scrittrice e trasformista. L’artista ha un suo trascorso artistico che parte dal teatro studiato in Russia nel periodo in cui c’era il regime comunista. Ha frequentato personaggi illustri come Alda Merini, la sua madrina d’arte. Questa esperienza ha profondamente influenzato il suo approccio creativo, infondendo nelle sue opere una sensibilità poetica e una follia creativa unica. Ha lavorato come attrice in Austria e Mosca, nel frattempo ha sempre composto melodie e canzoni che ha tenuto chiuse in un cassetto. Terminata la sua esperienza del teatro e sotto la spinta di musicisti a lei vicina, ha iniziato a lavorare su quelle canzoni custodite in quel cassetto.
Il personaggio di Lei, la stilista, è una parte di LeiKiè. Ma lo è anche Chiara, la Brand Manager. Lei e Chiara sono due opposti, la loro voce risuona e pulsa dal profondo dell’anima di LeiKiè, in dialogo costante con se stessa, con le proprie emotività dominate talvolta dal pragmatismo di Chiara. Un’antitesi costante che non finisce mai, anzi, prosegue con tutti gli altri numerosi personaggi di PAPmusic che vivono anch’essi dentro LeiKiè. Un vero e proprio circo con il tendone al completo.
Progetti futuri?
Certo, siamo sempre in fermento… stiamo già lavorando a PAPmusic 2” – Il Lancio di Produzione- che proseguirà a narrare quali sono le altre procedure aziendali del settore moda, ripartendo dal finale di PAPmusic – Animation for Fashion.