A pochi giorni di distanza dalla notte degli Oscar, Hollywood scongiura un nuovo sciopero. 170.000 tecnici seguono con apprensione la trattativa cominciata il 4 marzo tra Studios e Iatse, il sindacato dei lavoratori dietro le quinte di cinema e tv, il cui contratto triennale scade il 31 luglio.
Dopo lo sciopero degli attori da maggio a novembre 2023, ora, davanti ai cancelli degli Studios scendono costumisti, truccatori, montatori, direttori della fotografia o del suono, chiedendo all’Alleanza dei produttori aumenti salariali e adeguamenti all’inflazione, nonché protezioni contro l’Intelligenza artificiale, miglioramenti per fondi pensionistici e assicurazioni mediche.
Il 3 marzo, alla vigilia dell’avvio della contrattazione, i lavoratori hanno tenuto una manifestazione unitaria, al motto: “Molti artigiani, una sola lotta”. Li ha ricordati lo stesso Jimmy Kimmel nel suo monologo di apertura agli Oscar, provocando una standing ovation delle star riunite al Dolby Theatre: “Prima di celebrarci, facciamo un meritato applauso a tutti quelli che stanno dietro le quinte e che l’anno scorso hanno rispettato i nostri presidi”.
Tuttavia, le case di produzione e i servizi di streaming hanno già piani per tagliare costi e personale, per film e serie tv, ma soprattutto per chi vive della loro realizzazione. Potrebbe così aprirsi un’altra stagione di scioperi.
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