"Povere creature!": una donna e la sua incredibile voglia di vivere

Fa scalpore la nuova pellicola di Yorgos Lanthimos, uscito nelle nostre sale solo il 25 gennaio di quest'anno, dopo le 11 nomination agli oscar del 2024. Libertà, conoscenza, emancipazione: queste sono le tre parole di cui il regista si fa portatore.

"Povere creature!": una donna e la sua incredibile voglia di vivere
Emma Stone
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1 Febbraio 2024 - 16.53


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di Raffaella Gallucci

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Ambientato in una Londra ottocentesca e al contempo futuristica, una donna infelice per il suo matrimonio e per la sua gravidanza, decide un giorno di togliersi la vita: si getta da un ponte e muore affogata. Ma miracolosamente, poi, la donna torna in vita grazie a uno scienziato brillante e poco ortodosso, Godwin Baxter.  

Non solo torna a vivere ma la donna gode anche della protezione dello stesso scienziato che le ha ridato la vita. E lei sente crescere un profondo desiderio di imparare. E’ così bramosa di riscoprire ciò che la circonda, osservando il mondo di nascosto, dal tetto di casa. Conosce così Duncan Wedderburn, un avvocato noto non solo per la sua abilità nella professione ma anche per la sua dissolutezza. Bella decide di fuggire con lui.  I due vivono una travolgente avventura passando da Continente in Continente e Bella, ormai totalmente libera da ogni pregiudizio del suo tempo, è sempre più decisa a combattere ogni forma di disuguaglianza e a difendere l’emancipazione.

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Un film che in alcune parti può apparire ridondante, aspetto che non è assolutamente negativo. Ridondante lo è nei messaggi e nei temi trattati. La messa in scena, in compenso, non da tutto ciò per scontato, anzi diventa piacevole e divertente, giocando con il susseguirsi delle sequenze. Tassello dopo tassello, prendono corpo storie e temi ambientati in un mondo così lontano da noi, ma che percepiamo vicini e attuali.

Bella Baxter, interpretata da una fantastica Emma Stone, rappresenta l’innocenza, la crescita, la presa di coscienza: ricordandoci che queste sono tappe fondamentali nell’essere umano. Lei è in tutti noi e c’insegna a sperimentare nella vita. Ad essere, appunto, bramosi di conoscenza e di esperienze.

Insieme alla sete di conoscenza anche la sessualità occupa un ruolo importante nel film. E’ affrontata senza filtri, anche nei suoi aspetti più crudi. Le sequenze, ad esempio, ambientate a Parigi, dove Bella lavora in una delle case chiuse dell’epoca, colpiscono e sorprendono lo spettatore. Vedendo il film mi sono detta che il sesso, così rappresentato, come il piacere personale, esiste ed è fantastico. Non bisogna, perciò, vergognarsene perché è qualcosa che fa parte della nostra natura.

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Il contraltare  di Bella è Duncan Wedderburn, interpretato da Mark Ruffalo: un uomo fastidioso che rappresenta la mentalità della società del passato. Ma oltre ad essere  “confuso” nei riguardi della protagonista, ci porta a sorridere di lui e a godere di gusto sulle tante peripezie che incontra nel suo cammino. Stone e Ruffalo sono una coppia eccezionale: il pubblico spera di rivederli insieme in altri lavori.

La storia è resa ancor più godibile da scenografie distopiche, che riprendono gli stilemi de ‘Il gabinetto del dottor Caligari’ e di ‘Metropolis’. E anche le musiche di sottofondo che di tanto in tanto irrompono, con dei suoni striduli, sono da citare per il pregio di ipnotizzare gli spettatori.

“Povere Creature!” merita l’attenzione del pubblico. Nessun paragone con “Barbie”, campione di incassi. “Povere Creature!” non è il solito film femminista. Va oltre perché si rivolge al genere umano; alla sua capacità di affrontare i problemi e di accettarli con consapevolezza.

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