Sono ultimati i restauri della croce dipinta del Carmine di Ambrogio Lorenzetti del Trecento. Dopo tre anni, viene restituita alla Pinacoteca Nazionale di Siena, dove rimarrà fino all’8 gennaio del 2024.
La croce, proveniente dal convento di San Niccolò, venne depositata dal Comune di Siena presso il Regio Istituto di Belle Arti della città nel 1862, entrando a far parte della collezione nazionale.
La storia del Convento fa si che si dati la realizzazione dell’opera sia tra il 1328 e il 1330. Una croce che si rifarebbe alla pittura giottesca, ma con dei tratti della produzione matura dell’artista e con un gusto particolare nelle decorazioni del tabellone e dell’aureola.
Già dall’inizio, presentava alcuni problemi conservativi, i quali hanno portato la croce ad avere una prima restaurazione tra il 1953 e il 1956 a cura dell’Irc di Roma.
Nonostante la prima restaurazione, l’interpretazione dell’opera diventò molto frammentaria. L’obiettivo di Stefano Casciu, direttore del restauro è stato quello di recupero della materia originale e di riempimento delle cromature assenti. L’intervento della restauratrice Muriel Vervat e realizzato grazie al contributo di Friends of Florence attraverso il dono di The Giorgi Family Foundation, ha contribuito anche allo studio più approfondito della tecnica utilizzata.
Al termine della collocazione temporanea, verrà riportata nella sala sette della Pinacoteca, riponendola nuovamente nella sezione dedicata al Lorenzetti.
