Una scoperta importante, quella dell’Archivio di Stato di Firenze, che mostra il testamento di Donatello, uno dei padri fondatori del Rinascimento fiorentino, redatto direttamente di suo pugno.
Lo scritto, “inter vivos post mortem”, tratta una donazione fatta dallo stesso artista nel 1460 a Giovanni di Buonaiuto Lorini Cavalloni.
L’entità della donazione fatta al farsettaio del popolo di San Niccolò di Firenze sarebbe una casa ad uso mulino, con un pezzo di terra e bosco, situati nel borgo di Figline di Prato. Oltre alla donazione, che sarebbe avvenuta dopo la sua morte, Donatello nominava Giovanni suo procuratore, anche dopo la sua dipartita.
Con una ricerca più approfondita si è poi risaliti al fatto che l’artista e Giovanni erano rispettivamente zio e nipote (da sorella maggiore).
Ciò sta scatenando anche una reazione a catena per quanto riguarda gli averi della famiglia Lorini Cavalloni. Difatti, nella cappella della chiesa di San Niccolò Oltrarno, è presente un Crocifisso generalmente attribuito a Michelozzo. La scoperta del legame di parentela tra Donatello e Giovanni ha stravolto e riacceso il dibattito dell’attribuzione di tale opera.
Le ricerche e i risultati dell’indagine inedita verranno presentate nel prossimo autunno all’Archivio di Stato di Firenze.