Le numerose immagini che tutti potranno ammirare sono frutto di un’accurata selezionate dagli archivi dell’Agenzia Magnum e coprono la produzione del celebre fotografo Robert Capa da suoi esordi fino alla prematura scomparsa avvenuta nel 1954. Nato nel 1913 a Budapest, Capa iniziò la carriera di fotoreporter a Berlino, nel 1947 fondò con Henri Cartier-Bresson e David Seymour la celebre agenzia Magnum Photos. Morì in Indocina a seguito di una ferita causata da una mina anti-uomo mentre documentava la guerra al fronte.
Nella presentazione della mostra si legge: “Il visitatore potrà osservare le immagini di guerra che hanno forgiato la leggenda di Capa, ma non solo”. L’esposizione si articola in 9 sezioni tematiche che seguono la vita dell’autore in ordine cronologico scomponendolo nei suoi periodi più memorabili:
- Fotografie degli esordi, 1932-1935;
- La speranza di una società più giusta, 1936;
- Spagna: l’impegno civile, 1936-1939;
- La Cina sotto il fuoco del Giappone, 1938;
- A fianco dei soldati americani, 1943-1945;
- Verso una pace ritrovata, 1944-1954;
- Viaggi a est, 1947-1948;
- Israele terra promessa, 1948-1950;
- Ritorno in Asia: una guerra che non è la sua, 1954
Gabriel Bauret, colui che si occuperà di curare la mostra in questione, commenta paragonando Capa ad un altro grande artista: “Il posto di Capa nella storia della fotografia potrebbe essere paragonato a quello di Robert Doisneau, ma il paragone si ferma qui: tanto Capa è un eterno migrante, dallo spirito avventuroso, quanto Doisneau è un sedentario che nutre la sua fotografia con i soggetti che sa scovare a Parigi e nelle sue periferie”.
Ci sarà, inoltre, la possibilità di osservare anche le pubblicazioni dei reportages dell’artista sulla stampa francese e americana dell’epoca e gli estratti di suoi testi sulla fotografia, che tra gli altri toccano argomenti come la sfocatura, la distanza, il mestiere, l’impegno politico e la guerra che renderanno la rassegna ancora più intrigante.