Agrigento con la sua Valle dei Templi è capitale italiana della cultura per il 2025

La città siciliana è stata proclamata oggi al Ministero della cultura. Ha battuto concorrenti di grande prestigio come Assisi e Spoleto. Un'occasione preziosa per i giovani siciliani e per l' intero territorio agrigentino

Agrigento con la sua Valle dei Templi è capitale italiana della cultura per il 2025
Foto di Peppe Cumbo
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31 Marzo 2023 - 16.10


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di Manuela Ballo

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Un po’ d’orgoglio, di speranza e anche di preoccupazione d’esserne all’altezza: Agrigento, la nostra città, sarà la Capitale italiana della cultura per il 2025. Tra meno di due anni, il magnifico territorio agrigentino i cui spazi vanno dalla città capitale all’incredibile Valle dei Templi; dalle coste di Porto Empedocle dove nacque Camilleri,all’entroterra fatto di grandi spazi agricoli e di miniere abbondonate che furono croce e delizia per Pirandello; da Palma di Montechiaro con il suo antico convento a Favara con le sue innovativa Farm. Agigento sarà il centro culturale più importante del Paese.

La città è stata proclamata, stamani, durante una cerimonia che si è svolta a Roma presso il ministero della Cultura (Mic). Ha battuto una concorrenza davvero notevole. Tra le città candidate vi erano infatti Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).

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A giocare a favore di simili concorrenti è stata sicuramente la presenza, ad Agrigento, della Valle dei Templi, diventato il luogo più frequentato nella fase pandemica e anche in questi ultimi anni. Ma ha giovato anche, l’unità con cui le forze istituzionali, produttive e culturali locali, hanno giocato con sapienza la carta della progettualità.

Presenti, oltre ai sindaci delle dieci città candidate, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il presidente della giuria Davide Maria Desario e i membri della Giuria Isabella Valente, Maria Luisa Catoni, Luisa Piacentini, Salvatore Adduce, Paolo Asti, Luca Brunese.
Durante la cerimonia è intervenuto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano il quale ha annunciato che accanto alla Capitale della Cultura e alla Capitale del Libro, verrà istituita, dal prossimo anno, anche una Capitale dell’Arte Contemporanea: “I comuni si potranno candidare ogni anno per ospitare opere di arte contemporanea”.

La Capitale italiana della cultura è stata istituita nel 2014, dopo che negli anni Novanta del Novecento, grazie soprattutto all’iniziativa di Melina Merkouri, artista e ministro greco della cultura, aveva promosso l’idea di una capitale europea della cultura che da allora sono state di seguito alcune tra le più importanti città italiane come Firenze, Bologna, Genova e, ultima, Matera, nel 2019. Il titolo di capitale italiana della cultura è stato conferito negli anni passati a: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena (2015); Mantova (2016); Pistoia (2017); Palermo (2018); Parma (2020-21); Procida (2022); Bergamo-Brescia (2023); Pesaro (2024).

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Si viene scelti, come dice lo stesso statuto istitutivo, come Capitale italiana della cultura avendo l’obiettivo di sostenere, incoraggiare e valorizzare la capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura “affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, la crescita, lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo”.

È quello di cui ha bisogno Agrigento e il suo territorio. Un’occasione, questa, per i giovani che potranno avere la possibilità di mostrare le loro grandi capacità e qualità.

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