“Tra recensioni e critiche meravigliose qualcuno si è chiesto cosa centrassi con i gay. Questa cosa mi ha fatto pensare. Perché, in realtà, con l’umanità siamo tutti al centro, c’entriamo tutti con tutti, perché siamo esseri umani. Questa cosa mi ha colpito: non voglio essere specialista di qualcosa, ho sempre raccontato storie di cuore, di pancia. E, inoltre, ho raccontato anche la nascita di Arcigay, il movimento più grande per i diritti degli omosessuali, qualche mese dopo il delitto di Giarre, in Sicilia, la mia terra spesso accostata a quello stereotipo orribile che è la mafia” racconta Fiorello, ospite a “Da noi… a ruota libera“, per presentare sia il docu-film di Rai1 “I cacciatori del cielo” sia il suo ultimo film ‘Stranizza d’amuri’, appena uscito il 23 marzo, che lo vede per la prima volta alla regia.
È un film attraverso il quale Fiorello racconta la Sicilia in modo diverso, distaccata dagli stereotipi che la legano alla mafia, e concentra la narrazione sull’umanità in tutte le sue forme.
Tratto da una storia realmente accaduta nel 1982, il film racconta di Gianni (interpretato da Samuele Segreto), un giovane ragazzo di diciassette anni senza amici, bullizzato dai suoi coetanei perché gay. L’unica persona in cui Gianni trova conforto è la madre Lina (Simona Malato) che lo supporta sempre. La vita del protagonista cambia quando incontra Nino (Gabriele Pizzurro), un ragazzo poco più piccolo di Gianni. I due instaurano un rapporto di amicizia da un evento sfortunato, un incidente mentre sono alla guida dei loro motorini. L’amicizia ad ogni modo non basterà più per legarli: nascerà un sentimento più forte, più vivo ed intenso che i due ragazzi vivranno e proveranno a nascondere, per paura del giudizio degli altri.
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