di Giuseppe Aquaro e Irene Perli
Måneskin e Tom Morello
Citando i record raggiunti dalla strepitosa band, Amadeus presenta i Måneskin arrivati sul palco direttamente dalla platea. Sulle note rock di “I want to be your slave”, “Zitti e buoni”, “The loneliest” e “Gossip” con il chitarrista Tom Morello hanno acceso l’Ariston. Standing ovation dall’inizio alla fine. Disinvolti, elegantemente rock nei loro outfit costellati di tessuto pitonato e con la foga della prima volta a Sanremo, è come se non se ne fossero mai andati da lì. Alla fine dell’esibizione Amadeus ha consegnato loro il Premio Città di Sanremo alla band, ormai internazionale.
Sangiovanni e Morandi
60 anni fa usciva una delle pietre miliari della musica italiana, conosciuta dai grandi e dai piccoli. Un’introduzione degna della memoria di un amore di altri tempi, quando era difficile che due innamorati si potessero incontrare senza una scusa. “Fatti rimandare dalla mamma” di Gianni Morandi con Sangiovanni ha un sapore più moderno. Un incontro tra due generazioni totalmente diverse, ma che creano una melodia innovativa, antica, classica, odierna. Un grandioso show che ha portato allegria sul palco dell’Ariston, regalando sorrisi e facendo capire che l’amore rimane l’aspetto più importante a tutte le età.
Annalisa
Direttamente fuori dall’Ariston, Amadeus raggiunge il Suzuki Stage per accogliere un’altra grande cantante, Annalisa che, di nero vestita, ha portato in scena la sua “Bellissima” rivisitata inizialmente in chiave elettronica. Elegante e precisa con la voce, ha dimostrato il merito della sua canzone di essere sulle vette delle classifiche. Bellissima lei, bravissimi i ballerini. Un tour nella ballad stile anni 80’ che non può che regalare emozioni.
Paola Egonu e Gianni Morandi
Con una gag apprezzatissima e l’aiuto di uno sgabello in modo da annullare la differenza della altezza, Gianni Morandi e Paola Egonu, sulle note di “Reality”, deliziano il pubblico dell’Ariston con un lento che da quel tocco di romanticismo, eleganza ma anche di leggerezza. Proprio quello che ci vuole per spezzare la tensione della debuttante co-conduttrice.
Guè Pequeno
Cosimo Fini, in arte Guè Pequeno è stato annunciato da Amadeus, aprendo così il collegamento in diretta dalla Costa Smeralda. Il rapper esordisce con la sua hit nuova di fiamma ‘Mollami pt.2’. Completo di pelle con giacca rossa e pantaloni neri, Guè accende gli animi della nave con il suo carattere sfacciato. Tra flow e barre si prospetta una grande festa sulla nave, all’insegna di una serata (o nottata) piena di musica in quel di Sanremo.
Massimo Ranieri e Rocio Muñoz Morales
Ricordando la strabiliante serata di ieri, dove ha cantato i suoi più grandi successi, Amadeus annuncia l’entrata di Massimo Ranieri che, elegante come sempre, canta “Lasciami dove ti pare”. Il brano rappresenta il debutto di Ranieri fuori dalla “confort zone”: il brano, infatti, vive di diversi sound, con un pizzico di rap. Una canzone diversa dai suoi cavalli di battaglia che mettevano in luce i virtuosismi della sua voce: frizzante, leggera con un tocco di freschezza.
Al termine, Il conduttore e il cantante hanno annunciato insieme l’entrata di Rocio Muñoz Morales, introducendo il nuovo show Gli Italiani Hanno Sempre Ragione di cui Rocio e Ranieri sono protagonisti. Fuori programma o no, ci hanno anche divertito con una gag su quanto Rocio abbia imparato sull’Italia. Dopo l’abbandono di Ranieri dal palco, l’attrice spagnola annuncia anche la fiction in cui reciterà come protagonista.
Alessandro Siani
Prima dell’annuncio della classifica finale di serata, Amadeus e Gianni Morandi presentano l’attore comico, sceneggiatore e regista partenopeo Alessandro Siani. Dopo le prime battute per rompere il ghiaccio, i due presentatori si sono congedati per lasciare spazio al suo monologo sull’abuso del cellulare nella vita di tutti i giorni. I selfie, lo streaming e l’incapacità oramai di vivere senza i cellulari.
L’intervento parte analizzando il rituale delle fotografie al cibo scattate al ristorante e prosegue con la fruizione delle piattaforme streaming per guardare i film facendo riflettere sul fatto che “la felicità nasce dal movimento e non dall’inerzia di stare chiusi in una stanza”. La verità secondo Siani giace nel problema di avere troppi like e pochi amici, perché “solo quando si spegne il telefono si accende la vita”.
Il monologo dell’attore è un invito ad assaporare le sfumature del vissuto in 4D, che tendiamo sempre di più a tralasciare per immergerci nella realtà dei social. I mezzi tecnologici hanno permesso un progresso senza eguali, ma il conforto che dà un abbraccio non è paragonabile a quello di un messaggio. L’invito, quindi, è quello di guardarsi di più negli occhi, di intrattenere più conversazioni face to face così che le nostre emozioni siano palpabili, e non disegnate da emoji.
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