Continuano le restaurazioni in Villa Farnesina, la sede di rappresentanza dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Il lavoro, partito lo scorso luglio, hanno l’arduo compito di ridare splendore ai magnifici capolavori pittorici contenuti in questa storica dimora come “Il Trionfo di Galatea” di Raffaello Sanzio e “Il Polifemo” di Sebastiano del Piombo.
Al piano superiore, l’equipe di esperti ha invece approntato significativi interventi sulle pitture murali di Giovanni Antonio Bazzi “Le nozze di Alessandro e Roxanne“.
Le stanze contenenti le opere del Bazzi, conosciuto anche come Il Sodoma, sono proprio i vecchi alloggi di Agostino Chigi, banchiere di origine senese che nel Cinquecento commissionò all’architetto Baldassarre Peruzzi la costruzione della villa nel rione Trastevere.
Secondo le stime, il grande lavoro di restauro dovrebbe avere fine a gennaio prossimo. La conservatrice della Farnesina Virginia Lapenta è alla direzione dei lavori che stanno proseguendo grazie all’importante sostegno della IGT e all’ attenta sorveglianza della Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma. Anche Antonio Forcellino, noto restauratore e architetto, sta seguendo i lavori. L’intervento mira soprattutto alla rimozione di polvere accumulatasi nel tempo e alla verifica dello stato degli intonaci, in caso di distacchi dal muro.
Secondo anche quanto riportato da Marzia Apice, giornalista Ansa, il lavoro più duro pare sia proprio la restaurazione del Sodoma. Gli affreschi del pittore rinascimentale risultano infatti deturpati da una restaurazione del secolo scorso che ha occultato i caratteri dell’artista e gli effetti di trasparenza e sfumatura voluti dal Sodoma sotto l’influenza di Leonardo Da Vinci.
Nonostante ciò, questo restauro ha una doppia finalità: continuare le indagini sulla tecnica di Raffaello e cercare di individuare gli allievi del Sodoma che hanno contribuito alla realizzazione degli affreschi. Villa Farnesina si conferma, quindi, non solo un pezzo di storia del nostro paese e del suo pregio artistico, ma anche un luogo aperto alla ricerca, al restauro e alla valorizzazione.
Grazie alla calendarizzazione di speciali visite guidate, i lavori di restaurazione potranno essere seguiti anche dal pubblico ogni seconda domenica del mese, a partire dal 9 ottobre (previa prenotazione).
Antonio Forcellino ha cosi dichiarato all’Ansa: “I primi saggi di pulitura sono già entusiasmanti. Abbiamo lavorato senza solventi, solo con acqua. Ma già solo dal braccio della ninfa ripulito dallo sporco si ritrova quell’incarnato fresco come un petalo di rosa tipico della maestria di Raffaello. Proseguiremo con la pulitura e il consolidamento degli intonaci che sono un po’ staccati dal muro. Anche per il Polifemo di Sebastiano del Piombo serve un consolidamento. E anche qui già dalle prime parti pulite i colori hanno un’altra freschezza”.
“Abbiamo iniziato a luglio e termineremo entro la fine di gennaio prossimo” – ha proseguito Forcellino – “così ci auguriamo che questi capolavori possano star bene per altri 40 anni. La responsabilità di salvaguardare e valorizzare l’immenso patrimonio storico-artistico italiano rappresenta un impegno consolidato e radicato nella nostra identità”.