Procida: l’inizio di una nuova era

Da sempre gioiello dell’arcipelago delle isole Flegree, ora si appresta a cambiare veste e diventare modello d’ispirazione per altre realtà isolane e costiere italiane a vocazione turistica che intendono investire sulla cultura e l’identità territoriale

Procida: l’inizio di una nuova era
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19 Aprile 2022 - 13.02


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di Giuseppe Rizza

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L’attesa è finita. Sabato 9 aprile, con una cerimonia di apertura ispirata ai Miti del Mare e tenutasi alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Procida è stata nominata ufficialmente Capitale italiana della Cultura per il 2022. È iniziato così, per l’isola vulcanica del Golfo di Napoli, un anno che la vedrà protagonista: 330 giorni durante i quali si esibiranno ben 350 artisti provenienti da 45 paesi, all’insegna dei principi cardine di collaborazione inclusiva ed ecosostenibilità.

Il primo evento culturale che intendo segnalare si terrà nelle giornate del 28 e 29 maggio, intitolato Happening of human books. Si tratta di un processo creativo che «condurrà alla costruzione di una biblioteca vivente che mette insieme la comunità, il territorio e la narrazione». I cittadini si trasformeranno in una sorta di persone-libro per raccontare la loro comunità attraverso le pagine de L’immortale, il primo racconto de L’Aleph, opera dello scrittore argentino Jorge Luis Borges, un capolavoro sul tema dell’isolamento, del viaggio e della ricerca dell’immortalità. Segnalo che il progetto sarà curato dalla regia di Armando Punzo della Compagnia della Fortezza.

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Altro evento degno di nota è il MarEtica, con un taglio a metà tra lo sportivo e il letterario, che avrà luogo dall’8 all’11 settembre. Sfruttando il forte richiamo del mare, da sempre essenza pura della vita procidana, si svolgeranno una serie di gare di canottaggio e vela. Tuttavia lo sport farà solo da cornice a una serata letteraria curata in prima persona da Alessandro Baricco, che assegnerà il prestigioso premio MarEtica all’opera letteraria o al progetto culturale che negli ultimi dodici ha saputo meglio narrare l’uomo dalla prospettiva del mare. Il fine ultimo è l’abile intreccio tra le due innate vocazioni dell’isola: da un lato quella nautica, dall’altro quella narrativa.

Questi, a mio parere, i due eventi che trovo più geniali, sopra le righe, perché esprimono appieno il legame forte e radicato dell’uomo con la terra, le tradizioni, gli usi e i costumi. E questo senza mai perdere di vista l’individualità di ciascun isolano, perché come insegna lo stesso Baricco: «tutti siamo qualche pagina di un libro, ma di un libro che nessuno ha mai scritto e che invano cerchiamo negli scaffali della nostra mente».

Nel complesso, le rassegne previste che scandiranno gli itinerari culturali sull’isola sono davvero innumerevoli e tutte degne di nota: manifestazioni artistiche, progetti di valorizzazione e restituzione di spazi pubblici alla comunità, workshop formativi su temi come il futuro delle giovani generazioni e la conservazione dell’identità culturale dell’isola, concerti lirici, performance di danza e fotografia.

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