Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha presieduto lo scorso venerdì alla Conferenza ministeriale dedicata alla cultura e al patrimonio culturale tenutasi al Palais d’Europe di Strasburgo.
Rivolgendosi all’assemblea, aperta alla presenza del Segretario Generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejinovi Buri, afferma:
“Quando abbiamo pensato a questa Ministeriale in un incontro a Roma, non immaginavamo che ci saremmo dovuti confrontare con una sfida ancor più grande delle tante già sul tavolo: la guerra mossa contro uno Stato membro del Consiglio d’Europa. Una guerra inimmaginabile che dilania il continente europeo tre quarti di secolo dopo la riconciliazione di cui proprio il Consiglio d’Europa, è stato grande protagonista”.
Franceschini continua il suo discorso affermando che “davanti alla distruzione e all’insensatezza, la cultura deve offrire comunque risposte e opportunità di rigenerazione quando sarà il momento della ripartenza“.
Illustrando l’ordine dei lavori, continua spiegando che si procederà concentrandosi sul valore della Cultura e del patrimonio culturale come “risorse strategiche per lo sviluppo sostenibile dell’Europa”. Attraverso l’utilizzo e il supporto delle nuove tecnologie, utili nell’ambito della trasformazione digitale, si celebrerà il contributo vitale di arte e cultura come linfa dei valori democratici e verrà dato ascolto ad artisti che proporranno riflessione e domande essenziali per il futuro della società.
Il ministro della Cultura ha continuato ribadendo, a nome dell’Italia, la ferma condanna nei confronti dell’aggressione russa e dell’invasione dell’Ucraina, vista come “una violazione dei principi e delle norme che regolano la vita della comunità internazionale”.
Continua il discorso dichiarando: “Il Consiglio d’Europa, organizzazione che ha sempre posto i diritti umani, la libertà d’espressione e la libertà artistica come baluardi della propria azione deve sanzionare qualsiasi Governo che minacci espressamente i valori su cui si fonda questa istituzione. La guerra provoca ingenti perdite umane, enormi flussi di profughi e una crescente emergenza umanitaria. E ha già danneggiato e distrutto parte del patrimonio culturale ucraino”.
Franceschini ha anche annunciato che l’Italia ha dedicato importanti energie nel corso di un decennio, volte a tutelare il patrimonio culturale di aree in stato di crisi. Il 31 marzo, infatti, il ministro ha firmato un decreto che prevede l’istituzione di una task force – i Caschi blu della Cultura – corpo posto alla tutela del danneggiato patrimonio culturale in qualsiasi parte d’Europa e del mondo.
Ha infatti dichiarato: “Credo che, se come ci ricorda l’Unesco il patrimonio culturale sia “World Heritage” ovvero Patrimonio dell’Umanità, sia giusto che la comunità internazionale si prepari a intervenire e a tutelarlo quando viene minacciato da calamità naturali, guerre e distruzioni di qualsiasi tipo, e sarebbe molto importante che tutti i nostri paesi costruissero delle strutture pronte a intervenire quando il patrimonio culturale è minacciato in qualsiasi parte del mondo”. Si rende quindi necessario per il ministro italiano della cultura che vengano unite le forze per adottare giuste misure che possano sostenere il popolo ucraino e la sua ricchezza culturale.
Al termine dei lavori della conferenza ministeriale il ministro aggiunge: “Su proposta della presidenza italiana, il Consiglio d’Europa ha istituito l’anno europeo della cultura ucraina”.
L’Ucraina riceverà quindi l’aiuto necessario per far fronte alle minacce nei confronti della sua cultura e del suo patrimonio, attraverso qualsiasi strumento tecnico e legale offerto dalle convenzioni europee. Grazie anche al sostegno delle organizzazioni internazionali, verrà stabilito un piano volto al sostentamento della messa in sicurezza del patrimonio culturale mobile, immobile e immateriale, minacciato dalla guerra in atto.
I professionisti ucraini del settore artistico riceveranno aiuto attraverso programmi di cooperazione culturale. Ai profughi invece, verrà data assistenza anche attraverso il dialogo interculturale.
Come concluso dalla dichiarazione del ministro, le iniziative necessarie alla realizzazione dell’anno europeo della cultura ucraina verranno sostenute attraverso il supposto dei profughi stessi. Franceschini infine dichiara la “piena consapevolezza riguardo il fatto che in tempo di guerra la cultura è spesso un obiettivo deliberato e che cancellare le tracce culturali del passato equivale a distruggere la memoria delle persone, creando un danno permanente all’identità degli individui”.