La Cappella Brancacci, piccolo gioiello situato all’interno della chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze, che fa parte dei musei civici fiorentini, sarà restaurata ma non chiuderà e il pubblico potrà approfittare dei ponteggi per i lavori, per poter ammirare per la prima volta a distanza ravvicinata i capolavori di Masaccio e Masolino. È quanto prevede il programma di ricerca e di valorizzazione messo a punto da Comune, Soprintendenza, Cnr-Ispc di Firenze, Opificio e la Fondazione statunitense Friends of Florence, in compartecipazione con Jay Pritzker Foundation – si legge sul blog della Cultura del comune di Firenze.
La Cappella chiuderà al pubblico dal 29 novembre per il montaggio dei ponteggi. Già a gennaio, però, i visitatori potranno tornare per “guardare negli occhi” i protagonisti degli affreschi. È prevista la realizzazione di un ascensore per consentire l’accesso ai ponteggi anche alle persone disabili. “Non potevamo chiudere la Cappella Brancacci tanto a lungo – commenta il sindaco e assessore alla cultura Dario Nardella -, soprattutto dopo il prolungato periodo di lockdown. Grazie a questa soluzione sarà possibile godere degli straordinari dipinti in maniera del tutto inedita e irripetibile”.
Fondata dalla famiglia Brancacci nel tardo Trecento; si deve al ricco mercante Felice Brancacci la commissione nel 1423 degli affreschi con le storie di San Pietro. L’ultimo restauro risale agli anni Ottanta. Nel novembre 2020, quando la Cappella è stata nuovamente sottoposta a un monitoraggio per valutare il suo stato di salute, sono emersi alcuni fenomeni di deterioramento del ciclo pittorico che necessitano di essere stabilizzati attraverso un intervento di restauro. Il protocollo ha una durata di tre anni.