Riappare Raffaello. Non in senso mistico, ci mancherebbe. La mostra “Raffaello 1520 – 1483” (dall’anno della morte a quello della nascita) alle Scuderie del Quirinale aveva appena aperto a inizio marzo che aveva dovuto immediatamente oscurarsi per la quarantena da Coronavirus.
La società organizzatrice, la Ales che è del Ministero dei beni e attività culturali e del turismo, insieme agli Uffizi che sono co-organizzatori e hanno prestato una cinquantina di opere, hanno ottenuto il prolungamento dei prestiti da musei e collezionisti. Non era facile né scontato.
Dunque: l’esposizione riapre il 2 giugno Festa della Repubblica (quando avrebbe dovuto chiudere) e prosegue fino al 30 agosto 2020 sarà aperta tutti i giorni i giorni dalle 9 alle 22. Per “assicurare la tutela della salute dei visitatori e dei dipendenti, le Scuderie del Quirinale applicheranno misure di sicurezza straordinarie, delineate in uno specifico progetto tecnico-sanitario elaborato da un esperto del Dipartimento di sanità pubblica e Malattie infettive dell’università Sapienza e armonizzato con le linee guida del Comitato Tecnico Scientifico”, informa la nota stampa.
Sono oltre duecento i pezzi esposti di cui 120 (disegni compresi) del maestro urbinate. I curatori sono Marzia Faietti e Matteo Lafranconi, direttore delle Scuderie, e a detta degli espertila mostra raccoglie tante opere del Sanzio nella città dove raggiunse il suo culmine (e la morte) come mai accaduto finora e come sarà difficile se non impossibile replicare.
Era considerato l’appuntamento clou di tutte le manifestazioni raffaellesche e aveva avuto un investimento milionario: le misure di sicurezza impediranno file e un numero paragonabile di visitatori ma, così, almeno il dispiegamento di forze non verrà sprecato e le spese almeno in parte (forse in larga parte) riprese.
Il sito delle Scuderie del Quirinale