Nascono sette (non sei come diffuso inizialmente, ndr) nuovi musei autonomi; l’Accademia di Firenze riconquista la sua autonomia dopo che l’ex ministro dei beni culturali Alberto Bonisoli l’aveva tolta per accorpare la Galleria del David sotto l’ombrello delle Gallerie degli Uffizi; riacquistano autonomia anche il Parco dell’Appia antica e il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma. Sono le decisioni del ministro Dario Franceschini approvate dal Consiglio dei ministri che rimettono in fila il discorso dell’organizzazione dopo la riforma Bonisoli che aveva complicato lo scenario senza peraltro dare un quadro chiaro della direzione presa se non dell’accentramento di potere e decisioni a Roma
Il nuovo assetto arriva insieme al via libera a un nuovo regolamento e a una riorganizzazione del dicastero e degli uffici direttamente collegati al ministro. Inoltre le competenze del turismo che il governo giallo verde aveva trasferito all’Agricoltura, inopinatamente, sono rientrate al Mibact come voluto dall’esponente Dem e dove, in effetti, hanno una collocazione più coerente perché arte e paesaggio e cultura sono strettamente connessi alla gestione del turismo di quanto non lo siano le coltivazioni e gli allevamenti. Come ha ammesso Franceschini, il grosso dramma è quello della carenza di personale, aggravato drammaticamente da una emorragia pesantissima in questi anni perché moltissimi funzionari e tecnici, entrati negli anni ’80, vanno in pensione per limiti di età.
Diventano quindi musei autonomi nuovi Palazzo Venezia e Vittoriano a Roma, la Pinacoteca nazionale di Bologna, il Museo nazionale di Matera, il museo di Palazzo Reale e il complesso monumentale dei Girolamini (comprende la chiesa di San Filippo Neri, la quadreria, la biblioteca dei padri oratoriani assurta alle cronache anni passati perché depredata di volumi antichi) a Napoli, il Munda – Museo nazionale d’Abruzzo all’Aquila, il Parco archeologico di Sibari in Calabria.
Il ministro ha istituito anche una direzione per la Sicurezza del Patrimonio. Il suo compito? “Intervenire con protocolli e procedure ben definite a difesa del patrimonio culturale minacciato dal terrorismo, dalle calamità naturali e dagli effetti negativi del cambiamento climatico. La nuova direzione avrà due servizi: uno dedicato alle emergenze e l’altro alle ricostruzioni”.
Capitolo soprintendenze. Nasce la Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo con sede a Taranto. Il decreto approvato dal CdM ripristina anche due soprintendenze: quelle Archivistiche di Umbria e Basilicata. Nascono inoltre nuove soprintendenze: Etruria meridionale, in Lombardia, Liguria, Marche, Abruzzo, Lazio, Calabria e, inoltre, la Soprintendenza del mare a Taranto. Il testo istituisce anche due nuove direzioni generali: una alla sicurezza del patrimonio l’altra alla creatività contemporanea. Importante dettaglio: che tutti gli istituti abbiano forze adeguate e dirigenti all’altezza.
L’urgenza ora è l’emorragia di funzionari. “È la mia prima priorità – ha dichiarato nei giorni scorsi Franceschini – Invecchiamento, assenza di turn over e quota 100 hanno fatto sì, infatti, che ci sia già una carenza di organico e in previsione in alcuni settori come negli archivi sarà drammatica. Ma penso anche al tema della vigilanza”.