Uomo vitruviano, il Tar sospende il prestito al Louvre. Ira di Franceschini

Il tribunale amministrativo del Veneto ferma il disegno di Leonardo dopo il ricorso di Italia Nostra. Il ministero della cultura: "Incomprensibile"

Uomo vitruviano, il Tar sospende il prestito al Louvre. Ira di Franceschini
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8 Ottobre 2019 - 16.53


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Uno stop clamoroso: il Tar del Veneto ha sospeso il prestito al Louvre dell’Uomo vitruviano di Leonardo da parte delle Gallerie dell’Accademia di Venezia dopo il ricorso di Italia Nostra. Lo scrive l’Ansa. Il tribunale amministrativo ha emesso la sua sentenza a stretto giro di posta: l’associazione ha presentato l’atto appena ieri, 9 ottobre.

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Per adesso il Tar ha sospeso il prestito. I giudici hanno anticipato la discussione in camera di consiglio al 16 ottobre perché la seduta era fissata al 24 ottobre, giorno stesso in cui il museo parigino inaugura l’esposizione.

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Il Tar Veneto, rivela sempre l’agenzia di stampa, sospende anche l’intesa firmata a Parigi tra il ministero per i Beni e attività culturali e il Louvre per scambiare opere di Leonardo e Raffaello per le celebrazioni dei due cinquecentenari dalla morte (1519 il vinciano, 1520 il pittore urbinate). 

La sospensione riguarda il punto “in cui viola il principio dell’ordinamento giuridico per cui gli uffici pubblici si distinguono in organi di indirizzo e controllo da un lato, e di attuazione e gestione dall’altro”.

Il Mibact: “Incomprensibile, nessuna violazione”
Il ministero diretto da Dario Franceschini risponde immediatamente con l’ufficio legislativo affidando una nota dell’ufficio stampa: “Da una prima lettura delle anticipazioni stampa risulta del tutto incomprensibile il riferimento a una presunta violazione del “principio dell’ordinamento giuridico per cui gli ufficipubblici si distinguono in organi di indirizzo e controllo da un lato, e di attuazione e gestione dall’altro” nello scambio di opere tra i musei italiani e il Louvre.
L’accordo firmato a Parigi è stato esclusivamente il riconoscimento da parte dei Ministri di decisioni e atti tutti presi, per parte italiana, dai competenti uffici tecnici del MIBAC. Il prestito di ogni opera italiana risultava già autorizzato al momento della sottoscrizione dell’accordo che prevede, peraltro, che lo scambio di opere avvenga secondo le specifiche prescrizioni di tutela dettate dai singoli musei. Una semplice lettura dei documenti dimostra facilmente tutto ciò e all’udienza del 16 ottobre tutto questo emergerà con assoluta chiarezza e trasparenza”.

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“No comment” dal Louvre. Per il museo la decisione spetta all’Italia.

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