Il fuoco che sta devastando Notre Dame è sempre stato un pericolo per chiese e monumenti. Provocato da attentati o attacchi o scoppiato incidentalmente. Riepiloghiamo qualche caso.
A Roma il 15 luglio 1823 scoppiò un incendio per una distrazione di uno stagnaio a San Paolo Fuori le mura. Ai vigili del fuoco dell’epoca servirono due ore per arrivare alla chiesa dal momento in cui furono avvisati. Si salvarono il ciborio di Arnolfo di Cambio, alcuni mosaici, l’abside, l’arco trionfale, il chiostro e il candelabro, ma gran parte delle mura finirono distrutte. La chiesa è stata ricostruita seguendo il modello dell’antica basilica costantiniana.
A Firenze la chiesa di Santa Maria del Carmine, iniziata a costuire nel 1268, fu devastata da un incendio terribile nel 1771. Fortunatamente il fuoco non colpì l’adiacente Cappella Brancacci con gli affreschi di primo ‘400 Masolino da Panicale e Masaccio, e completati da Filippino Lippi, ma l’interno della chiesa fu interamente decorato di nuovo.
Sempre a Firenze, nella notte del 26 maggio 1993 un’autobomba piazzata dalla mafia sotto gli Uffizi fece esplodere e mandò a fuoco parte di ponente della Galleria, semidistrusse l’Accademia dei Georgofili e un palazzo. Morirono cinque persone tra cui una bambina piccola e una neonata.
A Todi, in Umbria, a Palazzo del Vignola il 25 aprile 1982 durante una mostra di antiquariato il fuoco uccise 35 persone e ne ferì oltre 40. Molti rimasero bloccati. Non sono mai state acclarate le cause.
Il Teatro Petruzzelli a Bari tra il 26 e il 27 ottobre 1991 andò a fuoco a causa di un incendio doloso. La cupola crollò. Era stato inaugurato nel 1903. Il teatro ha riaperto il 7 settembre 2009.
Il Teatro La Fenice a Venezia nella notte del 29 gennaio 1996 andò a fuoco per un incendio doloso. Ha riaperto, ricostruito com’era, il 14 dicembre 2003. Il teatro era stato inaugurato nel 1792. Un incendio del 13 dicembre 1836, causato forse da una stufa accesa, distrusse la sala principale e parte dell’edificio.
Tra l’11 e il 12 aprile 1997 andò a fuoco la Cappella della Sindone a Torino, tra la cattedrale e palazzo reale. Va a fuoco la cappella barocca seicentesca di Guarino Guarini insieme a decine di quadri preziosi. La Sindone non si trovava nella Cappella perché il monumento era in restauro.
A Lisbona nel 1959 un incendio divorò la chiesa di Santo Domingo (Igreja de São Domingos) divorando quasi tutto l’interno.
Nel 1988 un incendio devastò l’antico quartiere del Chiado a Lisbona. Lo ha progettato per la ricostruzione in gran parte l’architetto portoghese Alvaro Siza Vieira. Nel 1995 il quartiere era ricostruito.
Un incendio durato dal 2 al 5 settembre 1666 divorò buona parte di Londra. Distrusse 13.200 case, 87 chiese parrocchiali, sei cappelle, 44 Company Hall, la Royal Exchange, la dogana, la cattedrale di Saint Paul, la Guildhall, il Bridewell Palace, la Session House, quattro ponti, tre porte. Fu il “Grande incendio” della capitale inglese. Non l’ultimo: un raid del 29 dicembre 1940 della Luftwaffe, le forze aeree tedesche che bombardavano l’Inghilterra per avviare la conquista nazista, distrusse molto.
Il 16 giugno 2018 va a fuoco la Glasgow School of Art costruita tra il 1897 e il 1899 e progettata dall’architetto e designer scozzese Charles Rennie Mackintosh. Il paradosso è che il palazzo era stato appena ristrutturato dopo un incendio di quattro anni prima.
La Biblioteca dell’Accademia delle Scienze a Mosca nel 2015 fu distrutta in parte da un’enorme incendio. Era stata fondata nel 1918 e conserva oltre 14 milioni di libri e riviste compresi volumi medioevali e documenti Onu e Unesco. Sul web stimano che un 15% dei volumi sia stato bruciato.