Gli archeologi potrebbero aver risolto un rompicapo antico e scoperto come gli egizi costruirono le piramidi. Roland Enmarch, egittologo dell’università di Liverpoop e co-direttore della ricerca anglo-francese Hatnub Survey insieme Yannis Gourdon dell’Institut Français d’Archéologie Orientale (Ifao), ha spiegato al Guardian che hanno scoperto un sistema in grado di permettere a più persone di far forza allo stesso momento sui blocchi di pietra e quindi di muoverli più velocemente di quanto si pensasse.
Pare acclarato che gli egizi usavano rampe per alzare gli enormi blocchi. Adesso gli scienziati hanno trovato fori e scalini dell’epoca della costruzione nella Grande Piramide di Giza che, ipotizzano gli scienziati, permettevano agli schiavi di alzare i blocchi dai due lati delle rampe e non di doverli trascinare su, operazione indiscutibilmente più ardua, lenta e faticosa. Secondo gli studiosi con quel sistema gli schiavi sia più in alto che in basso dei blocchi avrebbero agito in contemporanea accelerando i tempi. Senza nulla togliere che, per operazioni simili, serviva una quantità enorme di forza lavoro.
I ricercatori della Hatnub Survey avanzano un’ipotesi. È ovvio. Studiando le iscrizioni in una cava di alabastro lì avrebbero fatto la loro scoperta. La cava è nota agli egittologi perché fu rinvenuta da Howard Carter, lo scopritore della tomba di Tutankhamun. Sulla costruzione delle piramidi come saprete sono fioccate teorie di ogni tipo. Perfino le più strampalate.