Il cattolicesimo ha costruito nei secoli forse il più teatrale degli apparati religiosi (pensate a San Pietro). Madonna già con la scelta del suo nome d’arte ha compreso che la religione cattolica è, tra tante suggestioni, anche un ottimo strumento per raggiungere una fama globale. Pertanto può stupire solo fino a un certo punto che la mostra “Heavenly Bodies: fashion and the catholic imagination” del Metropolitan Museum di New York sia stata un successo di visitatori. Magari è legittimo stupirsi che abbia superato il milione di visitatori da quando ha aperto al pubblico, il 10 maggio, al 23 agosto.
Accosta arte antica e abiti di moda del lusso agli apparati iconografici del cattolicesimo. Blasfema? Se qualcuno ha considerata la mostra blasfema è solo pubblicità in più. Show-business? Esatto. L’hanno organizzata nelle sale medioevali del Met il Costume Institute con il Dipartimento di arte medievale del museo. Un red carpet pre-inaugurazione con un diluvio di star agghindate in abiti sexy-religiose ha fatto da traino mediatico e l’esposizione – dice il Met – si colloca terza nella classifica delle mostre più viste. “Tesori di Tutankhamun” del 1978 richiamò 1.360.957 visitatori, “Mona Lisa” nel 1963 ne ottenne 1.077.521, da qui alla chiusura il 10 ottobre “Heavenly Bodies” supererà certamente la Gioconda e potrebbe battere anche gli egizi.
Alla mostra ha contribuito il Vaticano prestando 40 pezzi liturgici incluse le scarpe rosse di Giovanni Paolo II.
Cattolicesimo e moda al Metropolitan, un milione di visite
La rassegna "Heavenly Bodies: fashion and the catholic imagination" è terza tra le più viste del museo di New York e chiude a ottobre
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26 Agosto 2018 - 17.34
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