Se scriviamo Vincenzo Gallo penserete a qualcun altro, se scriviamo che Vincino è morto capirete tutti che il disegnatore non fa più satira. Disegnatore e giornalista, si è spento a Roma. Era nato a Palermo nel 1946 e ha raffigurato, con sarcasmo e ironia, i politici di più generazioni e di ogni schieramento. Più potenti erano, più li prendeva a bersaglio: da Berlusconi a Fini, da Craxi e Andreotti ai comunisti, fino a Grillo, Salvini e Renzi, pochi scampavano al suo tratto scarno e alla sua satira. Con pochi essenziali tratti, raccontava vicende politiche e umane cogliendo il lato ridicolo della storia.
Vincino è stato tra i fondatori del “Male”, spregiudicata e insuperata rivista di satira e altro che ha diretto per quattro anni, e ha rifondato nel 2011 insieme a Vauro per un’avventura editoriale durata due anni.
Con una laurea in architettura Vincino ha commentato la politica e i politici senza fermarsi davanti a niente. Ha disegnato per Lotta Continua dal 1972 al 1978. Ha collaborato, tra altre testate, al mitico supplemento di satira dell’Unità “Cuore” diretto da Michele Serra e al suo successore “Tango” condotto da Sergio Staino, ha disegnato per il Corriere della Sera, per l’Espresso, per il Foglio fin dalla sua fondazione, per il Sabato, per Radio Radicale.
Ciao Vincino amico mio pic.twitter.com/bZZS03ComH
— Vauro (@VauroSenesi) 21 agosto 2018