Il Sacro Monte di Varallo, in Valsesia in Piemonte, è un luogo molto particolare, è come un enorme scena teatrale: ha 44 cappelle affrescate e con 800 statue dipinte a grandezza naturale più una basilica ideato a fine ‘400 per ricreare i luoghi della Terra Santa e risparmiare a potenziali pellegrini un pericolo pellegrinaggio fino a Gerusalemme. Qui intervenne anche un esponente del Rinascimento in Lombardia e Piemonte, Gaudenzio Ferrari (1475/1480 ca-1546): eseguì affreschi e sculture di storie sacre creando un universo del suo tempo. Una tappa al Sacro Monte è quindi un’occasione da cogliere con la mostra dislocata in tre cittadine: “Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari” è fino al 16 settembre alla Pinacoteca di Varallo Sesia; fino al 1° luglio una quarantina di opere è all’Arca nell’ex chiesa di San Marco di Vercelli (con tappa per chi vuole nella chiesa di San Cristoforo) e un terzo capitolo è nel complesso monumentale del Broletto a Novara con un centinaio di dipinti, sculture e disegni.
I curatori sono Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, studiosi che quando propongono una mostra fanno anche ricerche, creano opportunità di studio anche per giovani. I due storici dell’arte hanno impaginato la mostra con la supervisione di Gianni Romano, già soprintendente del Piemonte, professore emerito dell’università di Torino e specialista del Ferrari. Come avvertono le note stampa, Agosti e Stoppa hanno fatto verificare lo stato dei dipinti e disegni prima di averli in prestito e spostarli: una pratica che tanti critici d’arte e organizzatori, spesso, saltano a piè pari quando non dovrebbero. E numerose opere sono state restaurate per la mostra.
Info: www.gaudenzioferrari.it