L’uso sconsiderato della natura e il dramma del mancato uso di energie rinnovabili messi in forma di opere d’arte. Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla è una coppia d’arte e d’amore (scoccato a Firenze) che come duo Allora & Calzadilla nella Galleria 5 al terzo piano del Museo Maxxi di Roma affronta un tema complesso: hanno allestito la mostra “Blackout” partendo da un gigantesco blackout che oscurò anni fa l’isola di Portorico, terra di nascita di Calzadilla in permanente crisi energetica e di grande povertà. La mostra resta aperta fino al 30 maggio ed è curata dal direttore del museo Hou Hanru e da Anne Palopoli.
Tra i pezzi figurano una pompa di benzina scolpita in pietra calcarea fossile, una moto con una tromba saldata alla marmitta, un tavolo rovesciato che diventa una barca a motore, grandi quadri composti da frammenti di pannelli fotovoltaici e un coro che canta una composizione con le parole di Benjamin Franklin.
Sulla pompa di benzina pietrificata dal titolo “Petrified Petrol Pump (del 2012) ecco la spiegazione del Maxxi: “Allude all’aspetto ciclico di sfruttamento e distruzione che caratterizza il rapporto dell’uomo con la natura; ricavata da calcare in cui sono presenti fossili, porta in sé i segni delle ere geologiche della terra e di quegli organismi che hanno contribuito a creare i combustibili. Le tecnologie di oggi diventano reliquie, archeologia del futuro, e quell’oggetto che in qualche modo è stato agente del cambiamento climatico globale, ha contribuito alla sua stessa fine, riassorbito dalla Natura”.
Allora & Calzadilla considerano l’uso di energie rinnovabili un argomento concreto e per la mostra hanno previsto un sistema a energia solare per garantire l’illuminazione delle opere esposte”. E la scultura “Blackout” (2017) impiega i resti del trasformatore elettrico esploso nel 2016 causando il blackout nell’isola di Portorico.
Al Maxxi – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
www.maxxi.art