Aveva appena 54 anni ed era stimata e amata Lea Mattarella: critica d’arte e storica dell’arte (scriveva su Repubblica dopo aver collaborato con La Stampa), si è spenta il 31 dicembre dopo una lunga malattia continuando a lavorare fino all’ultimo. Non per niente suoi articoli sono usciti sul quotidiano romano fino a dicembre.
Scriveva articoli con il pregio di una chiarezza cristallina. Se il cognome vi ricorda qualcosa, è corretto: era nipote del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Non che abbia comportato privilegi particolari, la parentela: come tanti studiosi e insegnanti, ha vagato per varie Accademie di Belle Arti d’Italia prima di approdare a Roma. Era particolarmente attenta e sensibile all’arte delle artiste, capace di coglierne il portato culturale quando anche quel mondo in maggioranza maschile teneva le donne per lo più in minoranza, quando andava bene, o le escludeva oppure, forse peggio ancora, fingeva di accettarne le opere e il pensiero con una malcelata accondiscendenza. Tutto questo Lea Mattarella lo osteggiava con studi e articoli.