Il Museo Nazionale Archeologico di Taranto, diretto da Eva Degl’Innocenti, per un contratto da addetto stampa non richiede l’essere giornalisti come requisito essenziale ma a discrezione. E la rappresentanza pugliese di Assostampa, e l’Ordine dei giornalisti della Puglia, contestano e parlano di “bando anomalo”: “Se il Museo Nazionale Archeologico di Taranto avesse necessità di consulenza legale o sanitaria si rivolgerebbe ad avvocati o medici specializzati abilitati all’esercizio della professione?”
L’avviso pubblico di selezione per un incarico di collaborazione coordinata e continuativa di addetto stampa del Museo è stato pubblicato nelle scorse settimane. “Tra i requisiti professionali per l’accesso alla selezione, infatti, – si legge in una nota di Assostampa e dell’Ordine – non viene prevista l’iscrizione all’Albo dei Giornalisti, relegata alle valutazioni discrezionali che un’apposita commissione esaminatrice farà sulla base dei curricula pervenuti. Eppure il ministero dei Beni Culturali, da cui dipende il MarTa, dovrebbe ben conoscere quanto prevede sull’esercizio abusivo della professione giornalistica l’art. 5 della legge 198/2016, ovvero il decreto sull’editoria varato dal governo di cui fa parte”.
“Il requisito di iscrizione all’Ordine, dunque, – prosegue il comunicato – dovrebbe essere il primo dei criteri professionali necessari per poter accedere al suddetto bando. Colpisce, inoltre, il fatto che lo stesso governo che ha abolito i contratti con il Job’s Act, ne avalli il ricorso da parte dei suoi ministeri nei musei nazionali, quando si tratta di richiedere prestazioni professionali per l’ufficio stampa e la comunicazione, forse per avallare forme di sfruttamento e affermare sempre di più il lavoro senza diritti, senza tutele e senza garanzie”.
Ordine e Sindacato dei giornalisti pugliesi invitano pertanto Eva Degl’Innocenti “a revocare immediatamente il bando, vista l’imminente scadenza delle domande, prevista per domani 29 dicembre, e auspicano maggiore attenzione e rispetto da parte delle istituzioni pubbliche nei confronti della professione giornalistica e delle leggi che la governano, riservandosi di far valere i diritti dei propri rappresentati nelle sedi competenti”. Il museo è tra i primi 20 diventati autonomi con la riforma del ministro Dario Franceschini nell’agosto 2014.