Alla politica estremista e venata di razzismo di Donal Trump anche l’arte cerca di replicare con i mezzi di cui dispone: le opere. Al centro di Fort Mason Centre for Arts and Culture a San Francisco nomi di primo piano della scena internazionale quali Ai Weiwei, cinese in lotta costante con il governo cinese (anzi è il governo in lotta con lui), la libanese e bravissima Mona Hatoum e altri artisti espongono tappeti di preghiera d’autore, cioè creati da loro, contro il divieto di entrare negli Stati Unidi per cittadini da sei paesi islamici promulgato dallo straricco presidente della Casa Bianca, emblema perfetto di un sistema politico di cui ed è un capitolo importante nelle sue derive a destra.
Quanto mai opportuna, la mostra è concepita come un santuario e si chiama Sanctuary. La sede è presso Fort Mason, una base militare dismessa. I tappeti sono ideati da 36 artisti, li hanno tessuti a Lahore, in Pakistan, e da lì spediti via nave nella città californiana. Gli autori
Gli autori vengono dai paesi messi al bando da Trump, dalla Cina, Siria, Messico e altri paesi. Ha organizzato la mostra, accompagnata da appuntamenti e incontri, la Fondazione non-profit For-Site.