Il crollo delle Torri Gemelle a New York, la seconda Intifada, un uomo sfregiato nel genocidio in Ruanda, una madre con il figlio malato nel Darfur: è un fotografo di guerra che imprime una qualità altissima ai suoi scatti per rendere più diretto e onesto possibile il messaggio l’americano James Nacthwey. Con la mostra “Memoria” a Palazzo Reale fino al 4 marzo 2018, curata da Roberto Koch e dal fotografo stesso, Milano testimonia il suo lavoro pluriennale nei fronti più caldi
“Ho voluto diventare un fotografo per essere un fotografo di guerra. Ma ero guidato dalla convinzione che una fotografia che riveli il volto vero della guerra sia quasi per definizione una fotografia contro la guerra”, ha detto Nachtwey. Come avvisa la nota stampa, “è la più grande retrospettiva mai concepita sul suo lavoro”. La promuovono il Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale, Civita, Contrasto e GAmm Giunti. Il catalogo è edito da Contrasto.
Circa duecento le foto esposte. Tra i suoi scatti più noti figurano un sopravvissuto a un campo di concentramento Hutu in Ruanda con una cicatrice sul volto in primo piano, la Seconda Intifada in Cisgiordania, momenti delle guerre in Iraq e in Afghanistan.
Info sulla mostra: James Nachtwey. Memoria