Il Grande Progetto Pompei si è concluso nel 2022 ma l’antica città, sito archeologico tra i più importanti del mondo, è fragile e bisognosa di cure continue per preservarla, anche a causa della sua posizione in una zona ad alto rischio sismico e vulcanico. Per questo, i tecnici del Parco archeologico stanno mettendo a punto nuove strategie nel medio e lungo termine, per evitare di inseguire sempre l’emergenza.
Il direttore Gabriel Zuchtriegel ha indicato il fattore chiave nella manutenzione programmata, che deve necessariamente fondarsi sui dati aggiornati raccolti da un continuo monitoraggio di tutti i suoi ambienti, più di 13.000, molti dei quali esposti agli agenti atmosferici.
E proprio tale monitoraggio è stato ora messo a base della gara pubblicata sul portale Acquisti in Rete PA di Consip. L’appalto, che scadrà il prossimo 21 maggio, prevede un servizio triennale che dovrà tra le altre cose rilevare periodicamente lo stato di conservazione del sito e definire le priorità e la progettazione esecutiva degli interventi.
Per far questo, i tecnici del Parco hanno anche sviluppato un’app digitale, in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Salerno. Il Professor Petti ha spiegato che la sua utilità risiede nella raccolta dei dati, sia specialistici che frutto di segnalazioni casuali. In precedenza, infatti, le stime sui costi annuali per la conservazione del sito erano sempre approssimative; ora invece, grazie a tale sistema di monitoraggio scientifico, si potranno definire con precisione. Questo sistema innovativo potrà divenire il modello per salvare anche altri siti archeologici.